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Bianco, Rosso e... Osé!

Una storia di vini particolari, una storia a luci bianche rosse e rosé.

Oggi parliamo di vino, ma di sicuro non di vino qualsiasi. Ultimamente sul mio blog ho scritto diversi post molto seri e si potrebbe rischiare di pensare che io sia una di quelle persone che credono di essere particolarmente profonde e poetiche o che si prendono molto sul serio. Perciò oggi ho deciso di rimediare con una carrellata di bottiglie di vino dai nomi piuttosto evocativi, quando non apertamente espliciti. Non si tratta nemmeno di qualcosa preso dalla rete, ma della mia collezione personale, una collezione che ho iniziato qualche tempo fa, per scherzo, e che chiamo "i miei vini osé", tanto per compromettere definitivamente la mia reputazione pubblicamente.


Ed ora sigla (statica):


Mi piace pensare che ci si possa divertire e prendere poco sul serio, che si possa cercare di portare il buon umore a tavola col vino oltre che con la cucina, senza peraltro rinunciare a godere (è il caso di dirlo) di un buon bicchiere.


Al momento di decidere come proporvi questa carrellata, pensavo che avrei potuto mettervi un elenco. Però sarebbe stato forse un po' asettico, così ho optato (dietro suggerimento) di raccontarlo come la trama di un film... E se all'inizio la storia è soft, ben presto comincia a precipitare fino al finale, che sarà piuttosto... hard. Non vi aspettate una di quelle storie che vincerà qualche premio: anche se a ben vedere esistono moltissime produzioni con trame più o meno analoghe, potremmo dire senza sbagliare troppo che ha la struttura di un Pornassio (perdonate la licenza poetica, non sarà l'ultima, vi avverto). L'obiettivo è di strapparvi un sorriso, ma potreste trovare in questo elenco qualche bottiglia (a volte anche di gran qualità) adatta a un regalo divertente o a una serata tra cucina e buon umore (anche se piuttosto "casereccio", siete avvertiti).


Iniziamo la carrellata raccontando la storia di un Maschio a caso (Rosé) e di una Femina (Rosso dell'Etna), che in foto vediamo già a letto insieme anche se per il momento sono soltanto amici.

Chi è lei? È La Monella per eccellenza. Lui lo sa, la vorrebbe far sua, ma ha paura di correre troppo.

Lui è il Bellone di turno (e un vero Cacchione). Sa che deve giocare bene le sue carte (anche se ha lo sceneggiatore dalla sua parte).


È davvero attratto da lei, trova che sia davvero una bella Passerina.

Sogna di vederla Nuda.

Al solo pensiero si ritrova già Durello.

Lei, però, sembra restia a intraprendere qualcosa che potrebbe rovinare quella amicizia.

Così è lui, ormai pazzo di lei, a prendere l'iniziativa e, sebbene sia un po' volgarotto farlo così, va direttamente al sodo.

Ci prova e fa il Toccaculo.

Lei si inalbera e lo rampogna: "Per chi mi hai preso? Per una facile? Credi che solo perché fai così ti darò la mia Uvagina?

Mi credi una che fa sesso solo perché vede uno come te che la Divina Provvidenza ha dotato di un bel Cacchione?"

Lui ormai è allo scoperto. Potrebbe averla offesa definitivamente, ma decide di giocarsi il tutto per tutto in un all-in e replica: "Io ti desidero. Sei bella e sono pazzo di te. Non ce la faccio più, te lo devo confessare: sono Durello dal desiderio."

Detto ciò, per rendere evidente la cosa, si spoglia e mette in mostra se stesso. Nonostante la reazione iniziale, la verità è che lei lo trova attraente, e non può fare a meno di esclamare: "Apprezzo la qualità del tuo Bricco dell'Uccellone. Ma non montarti la testa."

A questo punto lui la implora: "Se proprio non vuoi Scopaio con me, divento rosso dalla vergogna ma ti bramo, ti desidero: dimmi come posso fare."

Lei decide di averlo stuzzicato abbastanza. Si avvicina e dà inizio ai preliminari. Con un Soffocone.

A quel punto la nostra storia è già diventata esplicitamente, definitivamente hard, a base di Ficaia Uccelliera.

Una vera Trombaia.

Ora vogliono raggiungere il culmine e ottenere il Godello.

Passano esplicitamente a sperimentare a Pecorino.

Ma è proprio sul più bello, quando lui è al massimo, che lei propone il gran finale.

"Sai, vorrei aggiungere qualcuno alla nostra festa."

"Perché?", domanda lui di rimando.

Lei gli sorride e chiede: "Ti fidi di me?"

La domanda cui ogni risposta che non sia affermativa procurerebbe dei guai. Pur se titubante, lui accetta e arriva l'altro, il Nero di Troia.

"Lo sapevo" si rassegna tristemente il nostro protagonista, scorgendo l'entusiasmo della partner.

"Sapete perché sono qui?", interviene il nuovo arrivato.

"Lo sospetto", dice il nostro eroe.

"Io sono qui perché...

"Ecco, lo sapevo che finiva con un Pelaverga."


Qual è la morale della nostra storia a luci bianche, rosse e rosé? Che ci si può persino rassegnare a un Vino del Cazzo qualsiasi.

Si può scegliere tra moltissimi, infiniti vini di qualità più o meno elevata, perché la questione è che un vino è quello giusto se ci piace.


Alcune volte abbiamo giocato sui nomi forzando un po' la mano al doppiosenso, altre volte il riferimento è piuttosto diretto, ma non siate tentati di pensare che siano vini scadenti, anzi: alcuni sono di elevatissimo pregio!


Siccome abbiamo elencato scherzosamente molteplici bottiglie (con una storia sconcia e a tratti forse un po' eccessivamente volgare a fare da legante), passiamo in rassegna la collezione (in ordine di apparizione, prezzi del tutto indicativi e non sempre riferiti alla bottiglia nella foto, perché sono pigro e non ho voglia di cercare ogni singola fattura dato che li colleziono da anni):


Ormeasco di Pornassio (dal nome della località ligure, un rosso che va da 12 a 120 € la bottiglia, a seconda di produttore/annata)

Maschio Rosé (un rosé, appunto, circa 3,50 € al supermercato).

Femina Rosso dell'Etna (rosso siciliano, mediamente si va dai 10 ai 25 € a bottiglia a seconda del produttore).

La Monella, (barbera del monferrato, rosso dal Piemonte, intorno ai 10 €).

Bellone (vino rosso del Lazio da 5 a 20 € in media, a seconda del produttore e dell'annata).

Passerina (vino bianco marchigiano, in media da 5 a 20 euro).

Nuda (barbera d'Asti, rosso piemontese, intorno ai 20 € la bottiglia).

Toccaculo (rosso della Basilicata, circa 15 €).

Cacchione (bianco del Lazio imbottigliato da Divina Provvidenza, circa 15 € la bottiglia).

Durello (spumante veneto, si trova da 5 € in su).

Bricco dell'Uccellone (un gran barbera d'Asti, rosso del Piemonte, il cui pregio lo porta a valere da 45 a oltre 250 €).

Scopaio (rosso toscano, si va dai 13 agli 80 €).

Soffocone di Vincigliata (bianco toscano, intorno ai 25 €).

Ficaia (vino bianco IGT toscano, dai 12-15 € in su), il mio era di Fattorie dell'Uccelliera, che lo rende persino più esplicito.

Trombaia (un rosso sangiovese toscano IGT, quella bottiglia credo fosse intorno ai 28-30 €).

Godello (bianco spagnolo, intorno ai 10-15 €).

Pecorino (vino bianco delle Marche, mediamente intorno ai 10 € ma in certe varianti anche fino a 20 €).

Nero di Troia (rosso pugliese, da 7 a 30 €).

El Vinculo (ebbene sì, il gioco di parole era una licenza poetica da una lingua straniera, dato che è un buon rosso di Spagna da circa 20 €).

Pelaverga (vino di eccellenza delle langhe piemontesi dalla località di Verduno, si trova dai 15 €; l'ironia sul nome non è evidente a tutti ma può significare anche "sbucciapene").

Vino del Cazzo (introvabile, bottiglia che mi venne regalata, non ho alcuna idea di quanto possa valere e se venga ancora prodotto o se altri abbiano nomi corrispondenti; fu il primo della mia collezione, che proseguii anche per poter ironizzare con alcuni amici sommelier che, dopo iniziale sconcerto, ogni volta che incontrano un nuovo nome da propormi sanno come farmi contento).


Abbiamo giocato, abbiamo proposto un'alternativa alla pretenziosa collezione di farfalle da sfoggiare per fare colpo (magari grosso), ma per i dettagli sui vini e sull'origine dei loro nomi vi rimando a siti specializzati o a futuri approfondimenti, se avete gradito. Spero di avervi fatto sorridere almeno un po' e se avete dei vini adatti da propormi, scrivetemi!





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