La cena folle e il Dessert dei Tartari
Sapete che a me piace divertirmi in cucina. In questo ennesimo episodio della rubrica (non richiesta) "in cucina con (Au)gusto" (io), il vostro meteorologo in cucina vi propone una cena a base di nomi assurdi. Ma (e lo dico per essermene nutrito) è buona e sana. Che si tratti di piatti presi da libri divertenti (come il Necronomnomnom, vedi https://www.augustochiarle.com/single-post/2020/05/11/necronomnomnon-cucinare-lovecraft-col-sorriso ) oppure con le ricette di Warcraft (vedi https://www.augustochiarle.com/single-post/2018/04/18/montare-a-neve-2-cucinare-fantasy-con-warcraft-ci-libera-dal-dannato-qb ) oppure di vini dai nomi allusivi (vedi https://www.augustochiarle.com/single-post/bianco-rosso-e-os%C3%A9 ), mi piace trovare modi per giocare con le parole e al contempo gustarmi la buona tavola.
Intanto partiamo con la sigla (statica):
Da dove cominciamo? Ricorderete che tempo fa vi proposi un piatto folle basato su un menù tradotto con Google Translate ("Pesce e Circuiti Integrati", è qui per chi lo volesse leggere: https://www.augustochiarle.com/single-post/2018/07/19/pesce-e-circuiti-integrati ).
Ebbene, possiamo iniziare proprio da quel piatto.
PESCE E CIRCUITI INTEGRATI
Per la ricetta vi lascio all'articolo nel link, a me è venuto fuori così (presentato su un piattone del Bulino Bianco direttamente dagli anni '80, trovato in cucina, mentre cercavo un piatto per contrastare il colore in foto):
Basso contenuto calorico (300 grammi circa 400 calorie, ma se anziché il salmone si trova lo spada crudo per il carpaccio, scendono a 300), ottimo sapore e si gioca con il nome (vedi articolo).
Per la materia prima ho usato materiale da sushi (dovendolo servire a crudo ed essendo in lockdown):
A seguire, vi presento:
POLPETTE DI POLPO IN POLPA POLPOT
Oppure le Polpolpolpalpette. Come preferite. 🤣
Ingredienti: 90 grammi di polpo tritato grossolanamente, pan grattato, farina, 1 uovo, sale, aglio, cipolla, erba cipollina, polpa di pomodoro 200/250 grammi.
Ricetta: si preparano in modo analogo alle polpette di carne. Si cuociono quindi le polpette al forno a 200 gradi per pochi minuti. Si fa cuocere la polpa in padella con olio, sale, aglio, cipolla, erba cipollina. Si immergono le polpette nella polpa per farle impregnare. Pronto in pochi minuti.
Calorie: polpa di pomodoro (210 grammi), 46 calorie. Polpo (90 grammi), 87 calorie. Pan grattato/farina, dipende da quanta ne avete usata, circa 100 calorie per me. Uovo (medio): 65 calorie.
Totale: circa 300/350 calorie.
Il nome: siccome Polpot era un gran stronzo di dittatore sanguinario, per poter garantire che l’uso del nome avesse pertinenza ho usato la polpa di pomodoro (lo so, è di cattivo gusto ma dà buon... gusto nel senso di sapore). Ma il nome è stato solo usato per il gioco di parole col nome della ricetta, non per ragioni polpolitiche. 😇 Comunque prendere un po’ per il culo un dittatore non vuole sminuirne le vittime quanto sminuire intenzionalmente l’importanza che immancabilmente ogni dittatore attribuisce a se stesso. Come tirargli i pomodori o le uova (quelle marce, che quelle buone le usiamo in cucina).
Sapore: devo dire eccellente, accompagnato da un buon vinello. 🤤🙂
E cosa serviamo come dessert? Preparatevi al finale letterario:
IL DESSERT DEI TARTARI
Quando mi viene in mente un’idea, devo realizzarla (o almeno provarci). 😆 Il fatto che sia una minchiata (come le polpolpalpette di ieri o il dessert di oggi) non mi ostacola. Anzi: rido già mentre ci penso. 😇 Magari ci rido solo io, è vero, ma se fa ridere me, fa ridere la persona giusta, tanto per cominciare (che di questi tempi ridere un po' fa particolarmente bene).
Nello specifico, imbattuto recentemente di nuovo nel 📚libro “il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, ho voluto realizzare questo piatto: “il dessert dei Tartari”. Ci avevo pensato già anni fa, ma non seriamente (e all'epoca non cucinavo). Inizialmente ho cercato ricette tartare/mongole ma temo non sarebbero adatte al mio palato. Così ho pensato: formaggio di capra, miele e datteri ricordano le pianure dell’Asia centrale abbastanza bene.
Eccolo, il mio dessert ispirato al romanzo (o al film con Giuliano Gemma): caprino, miele e crema di datteri. Semplicissimo e saporito.
Ingredienti: formaggio di capra (tipo president caprino, io ho usato quello di camoscio d’oro, perché poco “potente” nel sapore ma che dà la consistenza che volevo), miele d’acacia (per la dolcezza) e crema di datteri (quella che ho fatto ieri) per il sapore "da dessert" e un tocco personale.
Calorie: il piatto che vedete è circa 300 calorie.
Sapore: buono, dolce ma non stucchevole.
Per l'ingrediente principale, l'unico che davvero si debba preparare prima, ho usato una crema di datteri.
Come farla?
Prendiamo datteri secchi (i classici di Natale), togliamo il nocciolo (due palle a togliere tutti sti noccioli maneggiando frutta appiccicosa), inseriamoli in un frullatore con un minimo di acqua (servirà a reidratarli) e frulliamo, colpi brevi data la consistenza inizialmente collosa, aggiungendo acqua fino a ottenere la consistenza che vogliamo. Poi mettiamo in pentola con curcuma, miele d'acacia, zucchero (e magari fruttapec 3:1, se volete conservarlo in dispensa e non ne fate una dose a uso immediato e basta) e facciamo bollire per 5 minuti (così pastorizza... e anche se dobbiamo "pastorizzazione" a Louis Pasteur, citare i Pastori nel Dessert dei Tartari è annidare giochi parole uno nell'altro). Mettiamo nei recipienti e facciamo raffreddare come per le marmellate (vedi retro del Fruttapec, che è facile). Ovvero: mettiamo in vasetti sterili che poi facciamo andare sottovuoto con la tecnica della nonna (io preferisco conservarli in quelli col tappo a vite, ma in foto c'è la dose da uso immediato con Bornioli scenografico).
Ingredienti: per 1kg di datteri ho usato un bicchiere d'acqua da 250 grammi, 250 grammi di zucchero, miele 3 bei cucchiai di miele d'acacia e curcuma "a sensazione" (non poca). Io ho usato anche una bustina di Fruttapec 3:1, dato che quasi tutta è finita nei barattoli in cantina.
Calorie: è crema di datteri e miele, non può farne poche ma è deliziosa. Ecco come si presenta all'assaggio (con paste di meliga del Piemonte e Marsala, tanto per unire l'Italia da nord a sud):
Non dovete per forza seguire i miei consigli, ma io trovo che divertirsi cucinando sia un ottimo anti-stress. Di certo, se servite "il dessert dei tartari" a qualcuno che non conosce il libro, non capirà la battuta. Ma sarà comunque un buon dessert. E una buona lettura, per lettori maturi.
A presto!
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