Love, Death + Robots, storie ai confini della realtà
"Love, Death + Robots" è qualcosa di cui sentivo la mancanza da quando ho finito di riguardare le repliche di "Ai confini della realtà" (sia in edizione "Twilight Zone" che il più recente "Outer Limits"). Va a riempire quella nicchia che nemmeno "Black Mirror" (più pretenzioso ma non sempre a buon titolo, pur con dei buoni episodi) aveva saputo colmare. BM non mi dava la stessa soddisfazione che mi sta dando LD+R, per farla breve.
Ebbene, "Love, Death + Robots" è nei fatti "Twilight Zone" in una versione animata degli anni duemila. Temi classici, belle animazioni ogni volta in stile molto differente (che ricordano gli stili di regia e riprese sempre diversi delle serie in cui ogni episodio è una storia a sé tipico del genere "ai confini della realtà", che si tratti di TZ, OL o BM).
Non ha quindi una originalità spiccata e il "coraggio" come in "Rick & Morty" (che personalmente adoro) e a volte c'è una sorprendente ingenuità di fondo, considerando che molti temi sono un "déjà vu", eppure se sentite la nostalgia dei racconti surreali delle serie citate (TZ e OL), è un prodotto perfetto.
Ogni episodio ha un tema e uno stile differente, come già detto. Non tutti contengono materiale vietato ai minori di 14 o 18 (molti comunque sono VM14) ma siccome non c'è la censura che colpiva gli originali (degli anni 60 e 80 rispettivamente) e sono diretti a un network on-demand (Netflix, in cui si può settare il "parental control") e non alla TV in chiaro, qualcuno potrebbe storcere il naso sulla presenza di sangue & tette ma personalmente due bocce e un cespuglietto disegnati non riescono nemmeno a scalfire la mia libido come invece fanno "il trono di spade", "Black sails" e innumerevoli serie TV dove la gnagna e il pipino sono filmati e ben visibili.
Riassumendo: se (come me) non vi sentite minacciati dalla fantascienza surreale vecchio stile (e da sangue e tette disegnati), beh, c'è materiale per voi.
Personalmente dico: Approvato!