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Abituarsi

Il tempo passa, mi sto abituando all'idea. Ma ci sono giorni, momenti, in cui è impossibile farlo. Perché a Pasqua tu, mamma, mi facevi sempre trovare un uovo, non importa se avevo più di 40 anni. C'era sempre e mi chiedevi cos'avevo trovato come sorpresa. Il ricordo mi assale a tradimento. E il lunedì di Pasquetta, papà, tu volevi la grigliata in famiglia e ti arrabbiavi se qualcuno non poteva esserci (almeno uno dei due giorni, Pasqua o Pasquetta) per stare tutti insieme per dividere costine & spiedini, bere un bicchiere e fare due chiacchiere in famiglia, un rito. Il ricordo riemerge potente quando rivedo la foto. Quasi due anni, mamma, quasi un anno, papà, e l'ultima foto con te è proprio a Pasquetta dell'anno scorso, mentre cucinavi, triste perché ti mancava mamma e la malattia ti stava portando via. Non sono da solo, non temete, e ormai mi sto abituando all'idea che non ci siete più, è davvero così. Sono venuto da voi ieri, come sempre durante le feste. Ma stare davanti alle vostre tombe è irreale, non aiuta. E se è vero che mi sto abituando, in qualche modo, e mi sento un po' meglio sfogandomi in pubblico, condividendo come se fossi in un gruppo di ascolto, ci sono momenti in cui stare senza di voi è davvero particolarmente difficile. Ciao. Ci mancate tanto.

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