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Chiarle, Karl e i Franchi


Stemma Araldico della Famiglia Chiarle

Voglio principalmente condividere questa ricerca & esperienza per quanti possano condividere con me il cognome (e non solo, vedi dopo). Anche chi fosse incuriosito dalle proprie origini potrebbe trovare interessanti i riferimenti di ricerca.

Oggi, per pura curiosità, con un amico, siamo andati a vedere storie, diffusioni e origine dei cognomi. La cosa è nata perché l'amico M.G. stava guardando l'origine del suo (un'esplorazione interessante, il suo è un cognome di origine normanna, peraltro rintracciato anche in luoghi inaspettati). Spinti da questo impulso, siamo andati a vedere quanto sia diffuso il mio cognome nel mondo. Immagino la curiosità verso i propri antenati sia condivisa da molti. Praticamente il mio cognome c'è quasi solo in Piemonte e non siamo tantissimi nemmeno qui, così ne resto vagamente deluso. Ma la vera sorpresa mi giunge ricercandone l'origine:

"L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Chiarle o Chiarlo, che, attraverso la mediazione del francese Charles, nasce da un'italianizzazione del personale germanico Karl, meglio conosciuto nella forma Carlo (vedi Carli). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti. CHIARLI - II cognome, vivo soprattutto a Modena, muove dal personale latino Clarus (all'aggettivo latino clarus « chiaro, famoso, illustre» ), attraverso il derivato Clarulus (con sincope di -u-) presente in documenti medievali. Da Clarus è nato il cognome Chiari, nonché Chiarelli, Chiarini, Chiaretti, ecc., tutti scarsamente rappresentati in area modenese. Il cognome Chiarle è ben descritto, ma troppo legato alle varianti Chiarli, Chiarla ed altri. E' certamente vero che discende dal franco "Karl" ma occorre dire che il cognome Chiarle compare in Piemonte, nelle zone Aleramiche, già prima del mille (dopo il mille si trovano già anche in provincia di Torino, ad esempio al servizio dei Visconti di Baratonia, che appartenevano alla piccola nobiltà Aleramica). Secondo il compianto scrittore e studioso Antonio Bodrero, il cognome Chiarle deriva direttamente da Carlo Magno, dato che probabilmente i capostipiti ne erano al servizio, fatto provato dal fatto che uomini di cognome Chiarle compaiono sempre al servizio di nobili Aleramici (i quali avevano ascendenze Carolinge) e pare esistano prove di questa continuità in documenti antichissimi. Quindi più che di ascendenze francesi occorre parlare di ascendenze franche. Due i Chiarle famosi: un governatore napoleonico di Exilles (in val di Susa) ed un maggiore d'artiglieria eroe della prima guerra mondiale che dà il nome ad una caserma alpina di Aosta."

In pratica scopro che:

(1) probabilmente i miei antenati sono arrivati in Piemonte come soldati di Carlo Magno e non si sono più schiodati (e i più illustri in qualche modo sono spesso stati altri militari, manco fosse una professione preferenziale in famiglia; sia io che mio fratello siamo stati negli Alpini e mio fratello fu per un periodo proprio nella casermetta di cui portava il cognome; voglio aggiungere che a me non piaceva essere un militare, non fa per me);

(2) c'è un'ampia documentazione storica in supporto;

(3) quando ho scelto lo pseudonimo "Karl Guthorm" ho casualmente (mi piaceva il suono) scelto proprio la variante originaria "Karl" del mio cognome (che significherebbe "uomo libero", scopro, secondo etimo germanico, e/o forma abbreviata del franco "Háriolus", che deriva da "Charja-/Harja- = 'esercito'") aggiunta a un nome proprio diffuso un tempo tra i vichinghi, "Guthorm" (che significherebbe "donato dagli dei", da etimo norvegese, contrapposto al vero nome "Augusto = divino" per i latini) come "nome de plume"!

(4) quando mio fratello ha scritto "Le notti buie dei Franchi" ha (forse consapevolmente, glielo domanderò) citato le origini dei nostri antenati.

(5) Ora, lo stemma araldico di famiglia (qui sopra) era a noi noto da almeno trent'anni o più. Non che noi (famiglia di contadini, artigiani e operai) si badasse molto a certe cose, blasoni o no, ma era lì, una curiosità sulla Storia di famiglia e gli antenati. Va chiarito che l'Italia vanta un vero record in fatto di stemmi araldici, storicamente dovuti sia alla grande frammentazione in piccoli o piccolissimi feudi unitamente al fatto che non solo i feudatari ne ottenevano. Avevano infatti accesso a uno stemma anche patrizi (con sullo stemma bisanti d'oro, ad esempio), militari -il nostro caso-, e persino nobiltà contadine (si trovano sugli stemmi api, anitrelle, ecc; alcune famiglie con "nobiltà contadina" divennero potenti e influenti, oggi abbiamo l'impressione che il contadino un tempo fosse solo sempre servo ma non è proprio sempre stato così) o artigiane (un esempio che conosco: gli Harcourt, signori di Lanzo, avevano archi sul proprio stemma perché ne erano stati fabbricanti; ottennero in seguito l'aggiunta dell'aquila imperiale dopo l'apparentamento con una discendente di Carlo Magno, viscontessa di Baratonia, cittadina poi annientata dal Conte Verde Savoia assieme a numerose altre roccaforti nemiche alleate del Marchese di Monferrato). Ci avevano detto come lo stemma fosse stato guadagnato per "tre generazioni consecutive in carriera militare al servizio del feudatario" (ma non sappiamo quale, sebbene in un documento antico rintracciato in una biblioteca storica si parlasse di un Aleramico generico, che sembra trovare conferma nelle informazioni viste sopra), però a me mancavano diversi dettagli che trent'anni fa era difficile reperire senza pagare bei soldi...

La famiglia non fu mai né ricca né potente, a quanto ci è dato sapere, ma non è mai stato questo il punto. E nemmeno quello di vantarsi di presunte nobiltà o questioni di "purezza etnica", perché le ritengo un sacco di cazzate.

Per un appassionato di Storia come me, qualsiasi informazione sugli antenati avrebbe solleticato vena compositiva e curiosità, stemma oppure no, soldati carolingi o agricoltori non avrebbe avuto importanza. È stato singolarmente divertente scoprire che ho scelto come nome d'arte una versione "franca" del mio vero nome/cognome. Non è stato che un caso, ma mi fa sorridere saperlo.

Aggiunta (novembre 2017): in tempi recenti, la curiosità sugli antenati mi ha fatto intraprendere una ricerca archeo-genetica (una di quelle che si possono trovare in rete, vedi link sotto). Il risultato è stato sin troppo poco sorprendente, ma è andato a sottolineare ancora una volta la probabile generica origine Franca di una parte della famiglia, con commistioni (non inaspettate) di celti (Galles, Galizia) e slavi. Notare come nella seconda cartina (quella che rappresenta oggigiorno) sia evidente la forma del Sacro Romano Impero nella versione di Lotario (o forse la versione di Carlo V, che include la Spagna, a dirla tutta). Una curiosità aggiuntiva: nella "motherline" c'è anche antico sangue Tuareg (!), per il quale non ho spiegazioni ma mi incuriosisce parecchio.

Diffusione dei miei geni nell'età del bronzo.

In conclusione, ogni volta che vorrò dire qualcosa con sincerità, esordirò dicendo: "Allora, siamo Franchi, diciamo che..." e userò la F maiuscola perché mi sembrerà di annidare una battuta a doppio senso.

^_^

Augusto.

LINK UTILI:

Per chi volesse curiosare sui propri cognomi o sui significati (o verificare quanto ho scritto, in caso abbiano il mio stesso cognome) e intraprendere ricerche simili alla mia, ecco i riferimenti:

Fonte diffusione mondiale: http://www.locatemyname.com/it/Chiarle

e, rimandato da quest'ultima pagina, anche: https://www.nordicnames.de/wiki/H%C3%A1riolus

Il romanzo storico scritto da Duilio Chiarle:

La ricerca acheo-genetica di famiglia completa può essere trovata su questo sito:

Per intraprendere ricerche archeo-genetiche in generale:

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