10 strani aerei d'epoca: quando la realtà supera la fantasia
Quando la realtà supera la fantasia
Ovvero 10 strani aerei che hanno volato durante la Seconda Guerra Mondiale
Di Fabrizio Boris Maracich
Quando il mio amico Augusto mi ha chiesto di identificare i 10 aerei più strani della Seconda Guerra Mondiale mi sono venuti alla mente ben più di 10 modelli. Quando si definisce una "top ten" esiste sempre una certa dose di soggettività, di gusto personale. Del resto la stessa definizione di "strano" lascia adito a interpretazioni estetiche assolutamente individuali. Non si tratta di un'analisi numerica, non valutiamo il mezzo più veloce, meglio armato, più tecnologico. No, qui vogliamo definire quello più "strano"!
La mia mente logica rifugge, in coscienza, la definizione di "strano". Ogni mezzo viene progettato per uno scopo ben definito. Se i requisiti sono molto complessi o variegati si avrà un progetto di compromesso. Se, al contrario, il requisito è unico e ben definito, si avrà un progetto dove tutto è teso ad ottenere il massimo in un'unica area di "performance". Ovviamente la tecnologia disponibile determina sia la forma che il livello di prestazioni ottenibili. La scienza dei materiali, l'aerodinamica, la propulsione e i sistemi di controllo e gestione del volo hanno fatto passi da gigante dagli anni quaranta del secolo scorso a oggi, come tutti possono facilmente intuire.
Per procedere in modo organico ho deciso di adottare alcune semplici regole: non inserirò nella lista nessun "paper project", ma solo aerei che abbiano effettuato almeno un volo nel periodo 1939-1945. Sono inclusi anche aerei che hanno effettuato il primo volo in periodi precedenti, ma ancora in servizio durante la guerra. Niente "progetti segreti" fantomatici, campane spazio-temporali naziste e altre facezie del genere. Solo progetti documentati che abbiano portato alla realizzazione di almeno un prototipo, che abbia poi effettivamente volato almeno una volta.
Anche la "top ten" non è un vero elenco che identifica diversi livelli di "strano". Va considerata come un "cluster" di 10 aeromobili che per necessità di progetto hanno un'aspetto non convenzionale, rispetto alla norma, nel periodo storico di riferimento.
Ho cercato inoltre di dividere equamente i progetti tra i vari paesi maggiormente significativi ai fini della produzione aeronautica nel periodo della Seconda Guerra Mondiale: Germania, Italia e Giappone da una parte, e Stati Uniti e Inghilterra dall'altra. Non poteva mancare, ovviamente, qualche progetto Della Russia.
Una piccola nota sulle immagini: disegni a tre viste dei modelli citati sono disponibili su Wikipedia e la loro consultazione è raccomandata. Il disegno fornisce una immediata visione delle forme, mentre le fotografie d'epoca sono spesso di qualità scadente. In ogni caso la disponibilità in rete è vasta. Al lettore è lasciato l'approfondimento.
GERMANIA
Blohm & Voss BV-141, Me-323 e Dornier Do-335
La Germania è stata sicuramente un crogiolo di idee e progetti notevoli in campo aeronautico. Nel periodo considerato sono nati aerei ai massimi livelli della tecnologia e con prestazioni assolutamente eccezionali. Il BV-141 rientra a pieno titolo nella nostra categoria degli aerei "strani" per la sua sagoma asimmetrica. Nato come mezzo per la ricognizione tattica, non ha avuto una produzione in serie di massa. Pare siano stati prodotti solo 20 esemplari.
Il gigantesco (per l'epoca) Messerschmitt Me-323 Gigant era invece un aereo da trasporto studiato per il trasporto di carichi fino a 12 tonnellate. La sua forma particolare derivava dal fatto che era nato dal progetto di un aliante da assalto, opportunamente modificato con quattro e poi sei motori. Comunque sottopotenziato e lento non ebbe vita facile durante la guerra. Entro il 1944 tutti i circa 200 esemplari costruiti erano andati persi, per incidenti operativi o abbattuti. Per decollare a pieno carico sfruttava una batteria di razzi ausiliari, mentre a fine missione poteva decollare usando i suoi sei motori per rientrare alla base. Poiché l'alluminio era un metallo strategico durante la guerra, per la sua costruzione si usarono legno, tela e