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Pensieri sparsi: l'iPhone 6, il Cappotto di Gogol e il Pene dei Ghibellini

Quando ero alle superiori e studiavo Dante mi chiedevo perché i suoi contemporanei (lui incluso) si dividessero in Guelfi e Ghibellini, in papisti e imperatorialisti, che la loro scelta fosse assurda, che non gliene veniva in tasca nulla. Eppure invecchiando mi sono accorto che accade per qualsiasi cosa, o quasi. A favore dei Marò in India o contro di loro. A favore del governo o contro. A favore o contro Silvio. In difesa di Schettino (pochi) o di De Falco (i più). Persino a favore di Coca Cola o di Pepsi, Linux o di Windows, oppure (ancor più recente) di Samsung o di Apple.

Se, nel caso tecnologico, a qualcuno potrebbe sembrare soltanto "invidia del pene" (a voi Guelphone o Ghibellandroid giudicare chi ha il suddetto, a me francamente non me ne cale nulla) ho sempre pensato che la faziosa suddivisione fosse profondamente sciocca. Tralasciamo i casi di cronaca e parliamo proprio della più "innocua" di queste diatribe mediatiche, quella tecnologica ora di moda. E vorrei farlo partendo con un bell'articolo tecnico sull'argomento in cui mi sono recentemente imbattuto (per non ripeterne i contenuti, che esulano dal contesto del mio "pensiero sparso"):

iPhone 6 che si piega: il fuffa-flame che piace tanto al web: